Dopo la tornata elettorale, le giunte comunali appena insediate avranno un bel da fare per far ripartire la macchina amministrativa e tante decisioni da prendere. Anche in materia di democrazia partecipata. Perché se è vero, come è vero, che nella maggior parte dei campanili siculi l’iter di coinvolgimento della cittadinanza per spendere il 2% dei fondi ricevuti dalla Regione si compie – tra avvisi pubblici, assemblee, votazioni e assegnazioni dei lavori – soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno, alcune pubbliche amministrazioni particolarmente virtuose un anno fa di questi tempi avevano già avviato o addirittura completato il processo. E quest’anno, sotto elezioni, cosa è successo?
18 Comuni tra i 120 chiamati alle urne hanno già avviato le procedure per consentire ai cittadini di proporre o scegliere i progetti da finanziare. Numeri alla mano, è il 15 per cento del totale dei Comuni coinvolti nelle amministrative, appena due punti e qualche zero virgola al di sotto del dato regionale che coinvolge i 391 Comuni siciliani nel complesso, che nel 17,13% dei casi hanno – ad oggi – già pubblicato almeno l’avviso per la democrazia partecipata.
Puntando la lente su ogni singolo territorio chiamato a scegliere il nuovo sindaco, salta all’occhio come alcuni abbiano bruciato le tappe rispetto al 2021, altri hanno rallentato e qualcuno rischia, se le nuove giunte non interverranno a brevissimo (nodo al fazzoletto, direbbero gli inviati di un tg satirico), di restare indietro.
Sprint pre-elettorale
Partiamo da Regalbuto nell’Ennese (nella foto il Municipio), dove la giunta uscente ha anticipato in primavera, al 31 marzo, l’avviso che nel 2021 era stato pubblicato il 29 giugno. Entro i sette giorni canonici di pubblicazione, hanno risposto tre associazioni e una parrocchia, così a stretto giro è stata fissata entro il 4 aprile la votazione dei tre progetti ammessi (“Omaggio al compositore Regalbutese Domenico Campisi” presentato dalla parrocchia San Basilio, “Sicurezza e promozione del territorio di Regalbuto” della Fraternità di Misericordia “S. M. Kolbe”, “Festa di primavera – Musica, Turismo, Sorrisi ed Artigianato” dell’Associazione Pro Loco di Regalbuto). Non sappiamo ancora com’è finita, quel che è certo è che i progetti ammessi sono stati rimodulati per raggiungere, in totale, la cifra di 13.500 euro, corrispondente esattamente a quanto il Comune ha stabilito di spendere per l’anno in corso in forme di democrazia partecipata.
Guardando alla Città Metropolitana di Messina, a Capri Leone il processo è stato avviato in notevole anticipo rispetto all’anno precedente, quando si era svolto tra giugno e luglio. Stavolta l’avviso risale all’8 aprile e l’esito al 24 dello stesso mese. A “vincere” è l’unica proposta di intervento presentata, relativa al trasporto scolastico, ma l’amministrazione comunale ha deciso di investire comunque l’intera somma messa a budget per gli studenti, destinando una quota a premi agli alunni meritevoli e un’altra all’acquisto di materiale didattico. Una scelta al rialzo, in linea con le iniziative in materia di democrazia partecipata adottate dal Comune, che dal 2016 ad oggi ha speso sempre, come minimo fino all’ultimo spicciolo, in qualche caso integrando anche con le casse municipali, i fondi dedicati.
A Venetico tutto inizia e finisce in poco meno di un mese, con avviso il 23 febbraio ed esito il 30 marzo, ben prima del bimestre giugno-luglio che era stato necessario l’anno precedente. Altrettanto concreto il risultato: il budget disponibile viene diviso equamente tra le due proposte presentate e si procede così alla posa in opera di condizionatori nella scuola primaria e di prato sintetico nella scuola dell’infanzia, nonché all’installazione di una spinning bicycle con postazione ricarica USB.
Anche San Piero Patti tra il 22 febbraio e il 4 maggio conclude il processo partecipativo che l’anno precedente si era dilungato per quasi sette mesi, dal 17 maggio al 2 dicembre. Qui val la pena di segnalare che dal 2016 ad oggi sono stati finanziati con i fondi per la democrazia partecipata ben 34 progetti, gli ultimi quattro proprio quest’anno, a seguito della scelta di premiare i tre progetti più votati (“Il cammino dell’acqua” presentato da Franco Pintabona che ha ottenuto 200 voti, il potenziamento della dotazione del Centro di aggregazione giovanile proposto da CA’ SUD con 150 voti, “Tutti giù in cortile” dell’ASD Ludo Sport con 130 voti), finanziando parzialmente il quarto (videosorveglianza nei punti strategici proposto da Francesca Martino). Nessuno escluso, dunque.
Grande tempestività anche a Merì, Castelmola e Santo Stefano di Camastra, altri Comuni campioni di partecipazione (non perdono un colpo dal 2016): nel primo, per avviare il processo prima della scadenza del mandato, l’avviso per la democrazia partecipata viene pubblicato il 6 aprile, ben tre mesi prima rispetto al 2021; nel secondo le procedure vengono anticipate di un mese, passando da fine maggio a fine aprile, proprio quanto serviva per concludersi prima della scadenza elettorale (finanziati, con 60 preferenze ricevute, pulizia e riordino delle aree monumentali del centro urbano); nel terzo si anticipa di un mese e mezzo rispetto all’anno precedente.
Passando al Palermitano, spiccano gli sprint di Belmonte Mezzagno e Chiusa Sclafani. Nel primo l’avvio e la conclusione del processo partecipativo si “giocano” nel giro di poco più di un mese, dall’avviso il 29 marzo all’esito del 4 aprile, laddove nel 2021 di tempo ce ne era voluto il medesimo ma tra novembre e dicembre. Buon per l’unico progetto presentato, RiViviAmo Belmonte dell’associazione ARPIF. Nel secondo l’avviso arriva pochi giorni prima delle elezioni, il 6 giugno, mentre l’anno precedente i cittadini avevano dovuto aspettare il 29 settembre.
Altro giro, stessi tempi per Petralia Sottana, dove l’avviso per la democrazia partecipata chiede ai cittadini di presentare proposte entro il 10 giugno, un mese prima della scadenza fissata nel 2021. Ma qui a colpire è che il Comune non soltanto ha sempre avviato, dal 2016 ad oggi, il processo partecipativo ma lo ha anche sempre completato. Risultato niente affatto scontato.
Chiude il processo di partecipazione civica il 9 giugno con 9 progetti presentati e 3 ritenuti ammissibili e finanziati il Comune commissariato di San Cipirello, dove con quattro mesi di anticipo rispetto all’anno precedente si approvano due progetti a tema green del locale Circolo Legambiente e un corso di scrittura giornalistica sull’uso consapevole dei nuovi media presentato dall’associazione Kaleidos Cultura e Natura.
Nel Siracusano tra i Comuni impegnati nelle amministrative Solarino e Avola tengono il tempo degli anni precedenti, chiamando i cittadini a proporre progetti da finanziare rispettivamente entro il 16 marzo e l’11 luglio.
Chiudono l’elenco dei Comuni elettorali sprinter di partecipazione Bisacquino, Motta d’Affermo, Blufi e Torrenova, che fanno peggio del 2021 ma comunque molto meglio che altrove: la chiamata ai cittadini per la presentazione delle proposte risale, rispettivamente, all’11 marzo, al 4 aprile, al 9 e al 18 maggio.
Chi va piano e posticipa a dopo elezioni
Altri 5 Comuni andati alle amministrative rischiano, se non si interviene a strettissimo giro, di rallentare sulla strada della partecipazione. Di questi tempi, nel 2021 stavano per pubblicare l’avviso pubblico Valledolmo, Nizza di Sicilia, Malfa, Cesarò e Castroreale. In 25 Comuni invece, vuoi per la campagna elettorale, vuoi per altre ragioni, i tempi della democrazia partecipata si sono dilatati rispetto all’anno precedente. Sono Cattolica Eraclea, Sciacca, Aci Catena, Raddusa, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia, Alcara Li Fusi, Francavilla di Sicilia, Furnari, Gaggi, Lipari, Messina, Montalbano Elicona, Pagliara, Santa Marina Salina, Santa Teresa di Riva, Saponara, Balestrate, Castellana Sicula, Ciminna, Gangi, Mezzojuso, Petralia Soprana, Trappeto e Monterosso Almo. Si tratta nella maggior parte dei casi di territori virtuosi in tema di partecipazione, in cui dal 2016 i ricercatori di Spendiamoli Insieme hanno rintracciato per tutti gli anni o quasi azioni intraprese per avviare e/o concludere il processo di spesa dei fondi regionali.
Spicca il caso di Sciacca, Comune che ogni anno ha come minimo avviato il processo di partecipazione e che nel 2021 ha registrato 1370 voti di preferenza espressi per gli 8 progetti ammessi al giudizio popolare, quattro a cura di cittadini (di cui uno under 25), due da parte di un comitato civico, tre da parte di associazioni. Alla fine sono stati finanziati le quattro proposte più votate: l’installazione di telecamere di sicurezza proposta dal Comitato Fontana Calda; la realizzazione e collocazione di una statua raffigurante il Canonico Don Michele Arena nella Piazzetta Bevilacqua proposta dall’Associazione Culturale Nuove Evoluzioni; la sistemazione delle strade con realizzazione del Parco della Perriera proposta da Cittadinanzattiva; il restyling con la creazione di aiuole attorno al parco giochi dello Stazzone proposto dal Comitato Festa San Pietro.
La prima volta di Santa Croce Camerina
Il 2022 è stato l’anno delle prime volte per Santa Croce Camerina, che solo nel dicembre scorso si è dotato di Regolamento per la democrazia partecipata – il documento che disciplina il processo di coinvolgimento della cittadinanza – e a fine gennaio ha invitato i cittadini a presentare proposte per la democrazia partecipata. Per la prima volta il Comune ragusano ha avviato il processo, dunque, e per la prima volta qualcosa non ha funzionato, dato che non è arrivata alcuna proposta civica per spendere i circa 13 mila euro di trasferimenti regionali. L’amministrazione ha così deciso di sostenere la proposta emersa nel corso dell’assemblea pubblica a distanza a cui hanno preso parte i rappresentanti dei gruppi consiliari e delle forze sindacali sul bilancio previsionale per il 2022. Così con i fondi della democrazia partecipata, alla fine, il Comune ragusano pagherà la progettazione del completamento della pista ciclabile.
Alessia Cotroneo
Foto di Azotoliquido, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons