Sanzioni democrazia partecipata 2022: i 21 Comuni che avrebbero dovuto essere multati e non lo sono stati

Sanzioni democrazia partecipata 2022: i 21 Comuni che avrebbero dovuto essere multati e non lo sono stati

Sanzioni in ritardo ma pur sempre sanzioni. Almeno per 178 Comuni siciliani e con riferimento ai processi di democrazia partecipata del 2022 (il ritardo della Regione è quindi di due anni, mica bruscolini). Le sanzioni, ricordiamolo, sono comminate nel caso in cui, in parte o in toto, non siano stati spesi i fondi dedicati alla democrazia partecipata.

Ma se già su questi 178 Comuni sanzionati ci sono molti dubbi (leggi l’articolo dedicato), altri 21 Comuni non sono stati sanzionati ma avrebbero dovuto esserlo. Lo dicono i dati raccolti dai ricercatori di “Spendiamoli Insieme” con pazienza certosina nelle centinaia e centinaia di pagine web, dai siti ufficiali degli enti locali alle piattaforme giornalistiche ai canali social.
In totale si tratta di 11 Comuni che non hanno mai avviato il processo e di altri 10 Comuni che, pur avendolo avviato, non lo hanno mai concluso.

Intanto, con la massima disponibilità a prendere atto di documenti e informazioni che eventualmente fossero sfuggiti, ecco l’elenco dei Comuni che secondo “Spendiamoli Insieme” avrebbero meritato le sanzioni per il 2022.

I Comuni rimasti “fermi”

Nel Libero Consorzio di Agrigento ci sono:
Cammarata, che dispone di fondi che vanno dai 5 ai 7 mila euro annui e nel 2022 non risulta abbia realizzato il processo, ma prima e dopo del 2022 invece lo ha fatto anche se ancora per il 2024 è inadempiente;
Si aggiunge, per completezza di informazione, Canicattì, che a rigore di normativa non dovrebbe essere sanzionato perché proprio nel 2022 ha dichiarato il dissesto. Comunque sia, i fondi di democrazia partecipata di quell’anno sono stati destinati alle indennità di sindaco e Giunta.

Nel Libero Consorzio di Caltanissetta ci sono:
Butera, che ha approvato il regolamento di democrazia partecipata nel 2021, nel 2022 aveva 11.545,00 € ma secondo il monitoraggio è stata ferma per avviare i processi l’anno successivo;

Nell’Area Metropolitana di Catania ci sono:
Castiglione di Sicilia, con 15/16 mila euro annui, fermo anch’esso dal 2022 a oggi;

Nell’Area Metropolitana di Messina ci sono:
Casalvecchio Siculo, con 6/7 mila euro annui, che nel 2022 non ha fatto niente (l’anno scorso sembra abbia pubblicato l’avviso e nulla più e quest’anno ancora è “fermo”);
Condrò, che si è comportato bene prima e dopo il 2022 ma giusto nel 2022, quando aveva a disposizione 4.893,95 €, risulta inadempiente;
Leni, che ha circa 10 mila euro annui e finora non ha mai svolto il processo di democrazia partecipata (e ha approvato il Regolamento l’anno scorso);
Pettineo, con circa 3 mila euro annui, che ha svolto il processo solo nel 2023, e pertanto nel 2022 risulta inadempiente;
Sant’Agata di Militello, che dispone di circa 1500 euro annui e sembra essere stata inadempiente giusto nel 2022.

Nell’Area Metropolitana di Palermo anzitutto c’è Palermo, che fino al 2022 compreso non aveva mai svolto il processo di democrazia partecipata. Nel 2022 aveva 282.079,00 € a disposizione, che non ha utilizzato, e sempre in quell’anno ha approvato il Regolamento. La capitale siciliana comincia a utilizzare i propri fondi di democrazia partecipata nel 2023.
Oltre a Palermo, ci sono:
Aliminusa, che fino al 2022 compreso, non aveva mai svolto i processi e utilizzato i fondi di democrazia partecipata (che erano di 6.478,49 € nel 2022);
Roccamena, che nel 2022 aveva 6.622,90 € e non risulta li abbia utilizzati.

I Comuni rimasti a metà del guado

Ci sono poi quei Comuni (ai ricercatori ne risultano 10) che nel 2022 hanno avviato i processi di democrazia partecipata, ma poi non hanno fatto altro.
Se le risultanze del monitoraggio di “Spendiamoli Insieme” fossero confermate, anche queste città nel 2022 non hanno speso i fondi (che vanno dalle poche centinaia di euro agli oltre 20 mila euro, a secondo del Comune). E pertanto dovrebbero essere sanzionate.
Ecco l’elenco: Tremestieri Etneo (Catania), Castell'Umberto, Floresta, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Nizza di Sicilia, Pagliara, San Marco d'Alunzio, San Pier Niceto e Sant'Alessio Siculo (Messina).

 

Iria Cogliani