Esempi virtuosi e problemi vecchi tra i 15 Comuni che hanno già avviato i processi di democrazia partecipata per l’anno 2023. E non poteva essere altrimenti, per enti che hanno inaugurato l’anno, in qualche caso addirittura chiuso il precedente, predisponendo l’iter per garantire la partecipazione dei cittadini, come previsto dalla legge regionale 5/2014 (art. 6, comma 1) che impone ai Comuni siciliani di spendere almeno il 2% dei fondi che ricevono dalla Regione con forme di democrazia partecipata.
Ha bruciato le tappe Torregrotta, nella Città Metropolitana di Messina, che ha pubblicato l’avviso che invitava i cittadini a presentare progetti già iI I dicembre 2022. Entro il termine del 19 dicembre è arrivata una sola proposta, che prevede la riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione di Piazza Unità d’Italia, con ammodernamento dei sostegni danneggiati e sostituzione delle lampade a incandescenza con moderni lampioni a led. Una soluzione che coniuga arredo urbano, sicurezza e riduzione dei consumi, finanziata con un fondo da 8786 euro e che arriva addirittura con qualche giorno di anticipo sul 2023, come accade ormai da qualche anno. Dal 2016 a oggi il Comune messinese ha sempre avviato con largo anticipo (entro l’ultimo bimestre dell’anno precedente) l’iter di selezione proposte e l’ha sempre completato. Non a caso il territorio è colorato di verde nella nostra mappa della partecipazione.
La nota stonata è che negli ultimi quattro anni la partecipazione civica non è stata all’altezza della celerità dell’ente. Nel 2022 solo due le proposte presentate, di cui una dichiarata ammissibile e approvata, naturalmente senza passare per la fase del voto popolare. Idem nel 2021 (un progetto civico presentato e realizzato de plano), stessa cosa nel 2020 e 2019 (finanziati in entrambi i casi l’unico progetto inviato, a cura di un’associazione per il carnevale). È andata meglio nel 2018, con sette proposte civiche di cui quattro ammesse a votazione e più di 500 voti registrati, e a questo punto ci si dovrebbe chiedere perché per replicarne il successo. Probabilmente la scelta di riaprire l’avviso a seguito della ricezione di una sola proposta, può aver fatto la differenza.
Stessa musica a Venetico, sempre nel Messinese, dove quest’anno l’avviso pubblico che apre il processo civico di partecipazione per scegliere cosa finanziare con un budget di 10 mila euro è datato I febbraio e resta aperto fino al 2 marzo. Eppure anche qui, benché il Comune, dal 2019 in poi, abbia sempre avviato e completato il processo, ci si scontra con una bassissima adesione popolare, pari a una o al massimo due proposte civiche presentate, tanto da non richiedere che si passi per il voto. Ci auguriamo che vada meglio quest’anno.
Restando vicini allo Stretto, un altro sprinter della partecipazione è San Fratello. Anche qui il processo di partecipazione è stato avviato presto, il 6 febbraio, ma con avviso pubblicato per meno di 15 giorni, fino al 17. Tuttavia i residenti, dai sedici anni in poi, non sono invitati a proporre progetti da realizzare con i circa 15 mila euro a disposizione, bensì a scegliere le aree tematiche a cui destinare la somma. Spetta a una commissione tecnico-politica designare il progetto da “premiare”. Iter in linea con quanto avvenuto dal 2017 in poi: il processo di democrazia partecipata è stato sempre avviato e completato (con unica eccezione nel 2020, a quanto ci risulta), ma con gli stessi esiti di quest’anno, ovvero poca trasparenza e partecipazione della cittadinanza, oltre all’evidente contrasto con il Regolamento sulla partecipazione, in cui si menziona chiaramente il diritto alla proposta da parte dei cittadini. Peccato che sulla scheda di partecipazione sia richiesto esclusivamente di apporre una “x” su proposte dell’amministrazione comunale.
Non solo: a venire finanziati sono, puntualmente, progetti già presentati dalle associazioni al Comune, al di fuori del processo di democrazia partecipata. Quest’anno la scelta è caduta su “Intrattenimento sanfratellano” a cura della Pro Loco Apollonia, a cui è stato assegnato un contributo di 6500 euro. Nel 2022 erano stati finanziati gli spettacoli medievali sempre della Pro Loco Apollonia, il completamento della stagione calcistica dell’ASD San Fratello, gli eventi musicali dell’Associazione Culturale A.P.S. Corpo Musicale San Benedetto il Moro, lo spettacolo equestre dell’Associazione Sportiva Cavallo Sanfratellano, gli incontri di studio dell’Associazione Volere Volare, il Palio degli Aleramici del Comitato Gran Palio di San Filadelfio e la sagra del pane della Società Militari in Congedo di M.S. di San Fratello.
Spostandoci nell’area della Città Metropolitana di Palermo, spicca il caso di Villabate, Comune che dal 2017 ad oggi ha sempre avviato e completato l’iter di democrazia partecipata con in media due progetti finanziati all’anno. L’avviso 2023 è stato pubblicato il 10 gennaio, con termine ultimo a fine mese, e un fondo di poco più di 10 mila euro in palio. L’anno precedente i cittadini si erano espressi con 800 voti per scegliere i due progetti da finanziare sui cinque presentati.
Buoni i numeri della partecipazione anche a Termini Imerese, dove c’è tempo dal 23 febbraio al 22 marzo per presentare proposte su una delle aree tematiche indicate nell’avviso pubblico per un budget di 12 mila euro. Il Comune è uno degli alfieri della democrazia partecipata nel Palermitano, avendo restituito, ad oggi, solo 68 euro. L’anno scorso sono stati più di 250 i cittadini coinvolti nelle procedure di votazione dei progetti civici e nel 2021 ben 650.
Semaforo giallo a Caltavuturo: nonostante la scelta di coinvolgere anche i minorenni e la celerità con cui è stato avviato l’iter l’8 febbraio (c’era tempo fino al 24), in contrasto con le direttive regionali non viene data ai cittadini la possibilità di proporre cosa realizzare con il fondo da 19 mila euro ma solo di scegliere tra proposte dell’amministrazione comunale (quest’anno riparazione e messa in funzione pesa pubblica, manutenzione ordinaria campo di calcetto e tratte stradelle rurali, giochi, schermi e consolle per centro socio culturale). Eppure il Regolamento sulla partecipazione è abbastanza recente, del 2021, anno in cui hanno partecipato solo 17 cittadini. Intanto in precedenza il Comune aveva sempre restituito i fondi.
Altra questione non da poco: sempre l’8 febbraio scorso, in contemporanea con l’iter di democrazia partecipata 2023, il Comune pubblica l’avviso per la democrazia partecipata 2022, chiedendo ai cittadini di “voler manifestare voto di assenso” per destinare i quasi 20 mila euro di fondi dedicati a un progetto già approvato dalla giunta a dicembre (la rigenerazione urbana dell’area verde sottostante il maneggio comunale). Una formula decisamente sui generis per dare ai residenti la possibilità di dire solo sì!
Stesse tempistiche e stessi problemi ad Altavilla Milicia, dove i cittadini potevano solo scegliere entro il 31 gennaio tra una delle azioni indicate dall’amministrazione (la sistemazione del terreno e interventi di arredo urbano presso l’area esterna del Campo Sportivo “Santino Bucaro”; la sistemazione del terreno e gli interventi di arredo urbano presso la villetta di Piano Madonna; interventi di arredo urbano presso il parco giochi comunale di via Cesare Battisti). E anche in questo caso in barba al Regolamento sulla partecipazione, che cita espressamente la fase di raccolta di progetti da parte della cittadinanza. Sarà un caso se nel 2022 è stato registrato un solo voto popolare, zero nel 2021? Ad ogni modo, il Comune finanzia comunque di anno in anno progetti per circa 6 mila euro con i fondi della democrazia partecipata.
Luci e ombre anche nel Catanese tra gli sprinter del coinvolgimento civico. Spicca in positivo Misterbianco, sempre verde nella mappa della partecipazione di “Spendiamoli Insieme”: dal 2016 ad oggi ha sempre avviato e completato il processo, ammettendo anche i minorenni. E anche l’avviso 2023, pubblicato il 20 gennaio, resta aperto per più tempo di quanto avviene in media nel resto dell’isola, addirittura per più di un mese, fino al 28 febbraio. Vedremo come risponderanno i cittadini, certamente negli anni passati la partecipazione non è mancata: nel 2022 sono state 13 le proposte ammesse a votazione, nel 2021 quattro, nel 2020 cinque, mentre nel 2019 sono stati ben 10 i progetti approvati.
Cambio di passo, invece, a Sant’Agata Li Battiati. Il Comune etneo, pur avviando sempre il processo di partecipazione civica dal 2017 in poi (con l’eccezione del 2022), arrivava sempre sul filo del rasoio, non prima di fine dicembre, con la pubblicazione dell’avviso che apriva la fase di consultazione popolare. Quest’anno, invece, il documento è stato pubblicato il 16 gennaio, riservando alla cittadinanza circa 15 giorni di tempo per esprimersi. Bene sui tempi, peccato che l’iter continui ad essere in contrasto con le direttive della legge regionale per almeno due ragioni: il Comune non ha approvato il Regolamento sulla partecipazione e non consente ai cittadini di presentare progetti ma solo di esprimere preferenze tra le proposte dall’amministrazione comunale (quest’anno installazione in Piazza Veneto, Piazza Sapienza, Parco Comunale, di cestini per i rifiuti differenziati per categoria carta, plastica, vetro; ampliamento e miglioramento dell’area ecologica e abbellimento aiuole in Largo Barriera; riqualificazione della pavimentazione anti trauma del Parco Comunale). Il risultato è che capita che vengano proposti e riproposti, di anno in anno, gli stessi progetti o quasi. È il caso del dog park e dei cestini per le deiezioni canine, leit motiv delle proposte nel triennio 2019-21, finché non sono stati interamente finanziati.
Anche a Mirabella Imbaccari il 2023 è cominciato con un cambio di rotta rispetto al passato e la pubblicazione dell’avviso pubblico il 10 gennaio per 15 giorni. Nel Comune, che coinvolge anche i minorenni nei processi di democrazia partecipata, sono state presentate 82 schede di proposta civica, ma tutte attinenti all’organizzazione del carnevale, progetto inevitabilmente approvato con una dotazione finanziaria di circa 15 mila euro. L’anno scorso l’ente aveva pubblicato il Regolamento e l’avviso pubblico (ma non ci risulta esito), dopo che in precedenza era stato inottemperante in tema di partecipazione, tranne un timido tentativo nel 2020.
Altri Comuni apripista di democrazia partecipata ma a trazione giovanile sono Sutera (avviso pubblicato il 10 febbraio e valido fino al 14 marzo per una dotazione finanziaria di 8 mila euro) e Serradifalco (avviso del 27 gennaio aperto fino al 28 febbraio, se verranno considerati ammissibili più di due progetti, votazioni il 14 e 15 marzo per scegliere progetti del valore di non più di 600 euro) nel Nisseno e Cerami nell’Ennese (avviso 2023 pubblicato il 14 febbraio con proposte entro il 3 marzo). Tutti e tre si distinguono per aver avviato e completato sempre, con poche eccezioni, l’iter di partecipazione e per la scelta di ammettere anche i minorenni. Sutera quest’anno fa di più: include tra le aree tematiche su cui presentare progetti anche il Consiglio comunale dei ragazzi.
Stessa apertura ai sedicenni anche a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Qui l’avviso è datato 22 novembre 2022 ed è rimasto aperto fino al 5 dicembre. Nove le proposte presentate da associazioni e cittadini, peccato che a scegliere i due progetti da finanziare con il fondo da 13 mila euro per la democrazia partecipata è stato un tavolo tecnico-politico (approvati “Il passamano fiorito” presentato da Veronica Puccia, “Sviluppo economico, spazi e aree verdi, attività culturali” dell’associazione Il Corno Francese Blu). Non era andata meglio in precedenza: nel 2022 nessun cittadino aveva partecipato alla riunione a distanza convocata dal sindaco, alla presenza del consiglio comunale e dei sindacati, per cui alla fine era stata realizzata la proposta emersa dell’incontro; nel 2021 era stato approva il Regolamento e null’altro.
Risultati molto diversi a Solarino, nel Siracusano, città che ha sempre pubblicato l’avviso per la democrazia partecipata e in media ha approvato tre progetti all’anno. Nel 2023 l’avviso è arrivato il 16 febbraio e resterà aperto fino al 18 marzo, per un importo di 12.500 euro, ma la scelta strategica è di destinare non più del 30% dell’importo a ciascun progetto per finanziarne quanti più possibile. E la scelta paga, anche in termini di partecipazione della cittadinanza: nel 2022 sono stati tre i progetti finanziati, tutti proposti da associazioni, con circa 500 voti.
Alessia Cotroneo
Foto: Stazione ferroviaria di Torregrotta al tramonto, Alphacentauri2007, via Wikicommons.