Come ogni anno, “Spendiamoli Insieme” prova a vederci chiaro sulla sanzioni comminate qualche giorno fa dalla Regione Siciliana a 178 Comuni che non avrebbero speso, in tutto o in parte, i fondi della democrazia partecipata 2022. È la legge stessa a dirlo: i Comuni che non avviano i processi partecipativi devono restituire alla Regione i soldi che erano disponibili. “Spendiamoli Insieme” ha confrontato l’elenco dei 178 Comuni sanzionati con i documenti ufficiali e la rassegna stampa raccolti e pubblicati su www.spendiamolinsieme.it, il portale con cui l’associazione Parliament Watch Italia monitora e informa sull’attuazione della legge siciliana sulla democrazia partecipata.
Ecco il quadro che emerge e non mancano le incongruenze.
Per 68 Comuni la sanzione è totale ed è corretta
143 città sulle 178 sanzionate dovranno restituire l’intera somma che avevano a disposizione nel 2022: complessivamente, 1 milione 264 mila euro, una cifra che copre circa il 94% del totale delle multe.
Per 68 dei 143 Comuni a “restituzione totale” le sanzioni della Regione appaiono corrette.
Per 49 di questi centri, “Spendiamoli Insieme” non ha trovato nessun documento ufficiale né altra notizia sul processo di democrazia partecipata. In questo caso le sanzioni in totale “valgono” 380.001,38 euro e spaziano dai quasi 27 mila euro che deve restituire Marsala ai 554 euro di Castellammare del Golfo.
Scorrendo l’elenco, sono più della metà le città “recidive”, che continuano, come minimo per il secondo anno di fila, a restituire i fondi della democrazia partecipata. Ma i casi peggiori sono tre: Castel di Iudica, Casteldaccia e Castellammare del Golfo, che dal 2016 a oggi hanno sempre, sistematicamente, restituito i fondi alla Regione.
Per 19 Comuni, “Spendiamoli Insieme” ha rintracciato l’avvio del processo partecipativo previsto dalla legge ma non la conclusione. È probabile che questi centri non abbiano completato l’iter e che la Regione li abbia legittimamente sanzionati.
75 Comuni sanzionati hanno completato il processo: la multa è scorretta?
In 75 città il processo di democrazia partecipata 2022 ci risulta, documenti ufficiali alla mano, concluso, con l’individuazione dei progetti e l’impegno di spesa. Passaggi che, a rigore, sono il “minimo” per non essere sanzionati dalla Regione. Eppure questi Comuni sono inseriti nell’elenco ufficiale delle multe.
Alcuni Comuni hanno già avviato o completato i progetti finanziati, come è evidente dalle foto e dagli articoli di stampa rintracciati e pubblicati da "Spendiamoli Insieme". Si tratta di: Villalba, dove è stata già installata la nuova ringhiera del cimitero; Belpasso, in cui si è già svolto un corso sportivo gratuito per residenti; Linguaglossa, dove è già stato inaugurato il campo da basket artistico (foto in evidenza, tratta dalla pagina FB dell'associazione Ascuta di Linguaglossa); Raddusa, dove c'è stata la Festa del grano; Nicosia, dove si è concluso da tempo il corso di rianimazione cardio-polmonare per cittadini; Ficarra, dove si è acquistato e installato un defibrillatore per la guardia medica; Librizzi, dove l'amministrazione ha annunciato l'acquisito di un BobCat per l'ordinaria manutenzione del territorio e le emergenze di protezione civile e un attrezzo polifunzionale per la disciplina del calisthenic; Malvagna, invece, si è illuminata a festa con le luminarie natalizie; Roccavaldina ha recintato e coperto in tempi record il campetto da calcio; Villabate ha in bella evidenza da tempo il murales gigante dell'artista palermitano Buglisi; Modica, dove l'estate scorsa sono partiti i lavori per la sostituzione della pavimentazione dell'impianto sportivo dell'oratorio dei Salesiani; Priolo Gargallo, dove sono stati consegnati i defibrillatori e si è concluso il corso di rianimazione cardio-polmonare.
Di parecchi ne avevamo scritto già l'anno scorso, nei tre approfondimenti dedicati a come sono stati spesi i fondi della democrazia partecipata 2022: per lo più sicurezza, arte ed eventi.
Le ipotesi per spiegare le “multe”
Le ragioni per cui la Regione ha sanzionato comunque questi Comuni potrebbero essere due. La prima è un difetto di comunicazione tra uffici comunali e regionali.
Per accertare che i fondi fossero stati spesi, la Regione Siciliana ha pubblicato il 10 giugno 2024 una circolare contenente anche la scheda di rilevazione dei dati (di cui avevamo parlato qui), da compilare e re-inviare entro il 15 settembre 2024. Qualcosa in questa procedura potrebbe non aver funzionato. In questo caso i Comuni dovranno segnalarlo alla Regione e la sanzione potrebbe essere annullata, come già accaduto con ogni probabilità ai Comuni di Rometta, Giuliana e San Filippo del Mela, che a meno di 24 ore dal nostro articolo si sono visti annullate le sanzioni.
L’altra ipotesi è che, dopo aver regolarmente svolto il processo, i progetti scelti non siano mai stati realizzati e si sia optato per rinunciarvi per i motivi più disparati. In questo caso la sanzione sarebbe ovviamente corretta.
Sanzioni per spesa parziale, lo scotto di programmare su cifre non certe
Le sanzioni per spesa parziale dei fondi della democrazia partecipata “valgono” in tutto 75.939,54 euro e riguardano 35 città che dovranno restituire soltanto una parte dei fondi disponibili. Si va da Trappeto, nel Palermitano, che deve rimandare al mittente 61 centesimi a Favignana, nel Trapanese, multata per € 25.387,69.
In molti casi si è probabilmente trattato di errori veniali di conteggio delle somme a disposizione: i Comuni non hanno certezza in “tempo reale” delle risorse disponibili e devono attivare il processo di partecipazione sulla base di somme presuntive e questo non aiuta. Non a caso, poter lavorare su somme certe è proprio la prima condizione contenuta nella nostra proposta di modifica della legge regionale sulla democrazia partecipata, depositata su richiesta della Commissione Affari Istituzionali dell’ARS l'estate scorsa.
Spendiamoli Insieme: revisione della legge non più rinviabile
«Ogni anno il calcolo delle sanzioni genera polemiche e confusione. Non è accettabile che la Regione conosca così poco, tardi e approssimativamente se e come si spendono i fondi per la democrazia partecipata in Sicilia» sottolinea l’associazione Parliament Watch Italia che con “Spendiamoli Insieme” dal 2021 promuove, grazie al sostegno di Fondazione con il SUD, la buona applicazione della legge regionale sulla democrazia partecipata in Sicilia. «Anche per far fronte a questa debolezza abbiamo individuato nuove condizioni in grado di permettere alle amministrazioni comunali e alla cittadinanza siciliana di attivare processi semplici, efficaci e realmente partecipativi. Le abbiamo inserite nella nostra proposta di modifica delle norme regionali che regolano la democrazia partecipata, consegnate a luglio e su cui non abbiamo ancora risposta. A dieci anni dall'approvazione della legge e alla luce del patrimonio di informazioni e di esperienze che dal 2021 abbiamo raccolto direttamente dai territori, occorre impegnarsi per un definitivo miglioramento della norma».
Alessia Cotroneo
Nell'immagine in evidenza, il campo da basket artistico realizzato a Linguaglossa con i fondi della democrazia partecipata 2022. Eppure il Comune risulta sanzionato. La foto è tratta dalla pagina Facebook dell'associazione Ascuta di Linguaglossa: