La Regione Siciliana, con decreto n. 446 pubblicato il 28 ottobre 2024, ha reso noto l’elenco con le sanzioni da applicare a 181 Comuni per mancata o parziale attivazione dei processi di democrazia partecipata nel 2022. La legge regionale siciliana sulla democrazia partecipata ha infatti fino a oggi imposto a tutti i municipi dell’isola di spendere almeno il 2% dei fondi che ricevono ogni anno dalla Regione chiedendo a persone e associazioni di proporre progetti e poi scegliere quali finanziare. Se non lo fanno, si applica una sanzione: sono quindi obbligati a restituire le somme.
Nel 2022 i fondi totali a disposizione dei Comuni siciliani per attivare percorsi di democrazia partecipata erano poco meno di 4 milioni di euro, precisamente 3.983.129,18 di euro, stando ai calcoli definitivi contenuti nella circolare 6 del 10 giugno scorso. Di questi, sempre secondo la Regione, andrebbe restituito 1 milione 360 mila euro (precisamente 1.359.989,37 euro).
Dei 181 Comuni sanzionati, 146 Comuni dovrebbero restituire l’intera cifra a disposizione, pari a un totale di 1 milione e 284 mila euro più spicci (precisamente € 1.284.049,83, il 94 per cento del totale da restituire). 35 città dovrebbero restituire soltanto una parte dei fondi disponibili, per lo più piccole cifre, per un totale di 75.939,54 euro (da Trappeto, nel Palermitano, che deve rimandare al mittente 61 centesimi a Favignana, nel Trapanese, multata per € 25.387,69).
Il condizionale in questo caso è d’obbligo perché le rettifiche generalmente ci sono, e sono tante, come anche le incongruenze rilevate a una primissima occhiata da Spendiamoli Insieme, il progetto di monitoraggio civico sui fondi della democrazia partecipata siciliana promosso dall'associazione Parliament Watch Italia e sostenuto da Fondazione con Il Sud. Ne abbiamo individuate due su tutte, riservandoci un approfondimento dettagliato sulle città sanzionate e su quelle non sanzionate nei prossimi giorni.
All'elenco dei Comuni sanzionati manca clamorosamente il capoluogo regionale
Palermo, infatti, nel 2022 sul fronte della democrazia partecipata non solo come ogni anno dal 2016 in poi, non ha speso i 282 mila euro che aveva a disposizione, ma non ha nemmeno avviato il processo. Una svista grave, considerando l'entità della somma a disposizione ma anche le tante polemiche relative al mancato uso dei fondi nella città, che nel 2022 per la prima volta nella sua storia ha approvato il Regolamento sull'uso dei fondi della democrazia partecipata e solo l'anno dopo si è attivata per spendere la cifra con il coinvolgimento di associazioni e cittadinanza.
Tra i sanzionati c'è chi ha già realizzato le opere
Per esempio San Filippo del Mela, nel Messinese, a quanto risulta dai documenti ufficiali e dagli articoli di stampa rintracciati e pubblicati da Spendiamoli Insieme, non solo ha speso più dei fondi a disposizione ma ha già realizzato i murales di street art finanziati su proposta della Pro loco. Ne avevamo parlato più di un anno e mezzo fa in un approfondimento dedicato all'uso dei fondi della democrazia partecipata da parte di borghi in cerca di un’identità instagrammabile. E in quel caso avevamo sollevato dubbi sull'effettiva partecipazione alla base di quella che un giornale locale aveva definito "la storia d'amore" tra il Comune e i murales. In ogni caso, non è la qualità del processo partecipativo che valuta la Regione per sanzionare i processi, ma semplicemente se la spesa c'è stata o meno, come emerge chiaramente dalla Scheda di rilevazione dati che i Comuni avrebbero dovuto inviare compilata alla Regione entro il 15 settembre 2024. E a San Filippo del Mela, con tutta evidenza, la spesa c'è stata.
Si tratterebbe delle ultime sanzioni, stop alle restituzioni di fondi nel 2023
L'articolo 22 comma 20 della Legge regionale n. 25 del 21 novembre 2023, abolisce per il 2023 le sanzioni per i Comuni inadempienti che non usano, in toto o in parte, i fondi della democrazia partecipata. E dall'audizione del 25 giugno scorso alla Commissione Affari Istituzionali dell’ARS a cui eravamo stati invitati per presentare una proposta di modifica della legge regionale sulla democrazia partecipata, era emerso chiaramente l'orientamento di eliminare completamente le sanzioni anche negli anni a venire, proprio per la presunta difficoltà degli uffici regionali di monitorare con attenzione l'effettiva spesa dei fondi.
Riteniamo che l’eliminazione delle sanzioni indebolisca la legge regionale sulla democrazia partecipata. Per far fronte a questo indebolimento abbiamo individuato nuove condizioni in grado di permettere alle amministrazioni comunali e alla cittadinanza siciliana di attivare processi semplici, efficaci e realmente partecipativi. Le abbiamo inserite nella nostra proposta di modifica delle norme regionali che regolano la democrazia partecipata. A dieci anni dall'approvazione della legge e alla luce del patrimonio di informazioni e di esperienze che dal 2021 abbiamo raccolto direttamente dai territori, occorre impegnarsi per un effettivo miglioramento della norma, non per la semplice abolizione delle sanzioni.
Ad ogni modo nei prossimi giorni torneremo sull'argomento sanzioni con un approfondimento dettagliato sulle città sanzionate e su quelle non sanzionate.
Alessia Cotroneo
Le informazioni e i dati contenuti in questo articolo sono aggiornate al 29 ottobre 2024.