Nell’anno dei record positivi (impegni di spesa raddoppiati, regolamenti mancanti dimezzati, solo per dirne qualcuno) che è anche l’anno in cui la Regione decreta il depotenziamento della legge dedicata (qui la raccolta firme per proteggere e migliorare la legge regionale), è il Palermitano ad avere alcuni dei principali casi-simbolo di rilancio della democrazia partecipata siciliana.
Ma non ci sono solo i “casi”, anche il quadro generale racchiude un bel po’ di belle storie. Su 82 Comuni il 2023 ha visto 71 processi avviati di cui 57 conclusi per 115 progetti civici finanziati e una spesa che raggiunge i 900 mila euro, ovvero quasi il doppio rispetto all’anno precedente (492.355 euro).
Lo scenario generale resta comunque complesso. Ecco qualche spunto di riflessione, in negativo e in positivo.
I Comuni che sono rimasti fermi
Nel 2023 non hanno svolto i propri processi di democrazia partecipata i Comuni, spesso se non sempre inadempienti, di Casteldaccia, Castronovo di Sicilia e Ustica; e ancora Ficarazzi e Torretta, dove tutto tace dal 2022, Trabia, dove però è stato approvato il Regolamento, Terrasini, che aveva ripreso a operare giusto nel 2022. E stranamente hanno fatto un passo indietro, rimanendo fermi al contrario degli anni precedenti, quando invece avevano svolto i processi, Caccamo, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Sclafani Bagni.
E restano senza Regolamento in 11: oltre a Caccamo, Sclafani Bagni, Casteldaccia e Castronovo di Sicilia, già citati, ci sono Balestrate, Blufi, Campofelice di Fitalia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Roccamena, Trappeto, che comunque svolgono tutti i propri processi di democrazia partecipata.
I Comuni che si sono migliorati
L’approvazione dei Regolamenti è sempre un ottimo segnale, sia che i Comuni avessero svolto i propri processi in assenza della carta fondamentale sia che invece fossero rimasti bloccati. E nel Palermitano, dove il 2022 si era chiuso con l’approvazione del Regolamento di Palermo, il 2023 è l’anno in cui si tengono a battesimo cinque altri Regolamenti: Aliminusa, che fino all’anno prima era stata inadempiente e invece proprio nel 2023 svolge il suo iter e investe i suoi fondi (in una gita per gli anziani), Borgetto, Partinico, di cui si dice meglio di seguito, e le già citate Piana degli Albanesi e Trabia.
I casi: Palermo e Partinico
Di dimensioni inconfrontabili, le due città hanno comunque entrambe molto da raccontare.
A Palermo, dove il processo è stato realizzato per la prima volta nella storia, tra le altre “chicche” da segnalare c’è certamente il numero dei cittadini che hanno votato per scegliere i progetti da finanziare. I votanti sono stati 11938, praticamente 9 volte quelli di Catania (1371) e 13 volte quelli di Messina (875). Non solo. Al voto sono arrivate ben 85 proposte su 87 presentate (per fare un paragone a Catania ci sono state 30 proposte presentate e 19 ammesse al voto e a Messina ci sono state 21 proposte presentate e 3 ammesse). A Palermo, infine, i “vincitori” sono quattro, perché ciascuna proposta può avere un budget pari al massimo al 25% dei fondi disponibili. Una scelta che – considerando la somma a disposizione della città, pari a circa 300 mila euro – sostiene la “voglia” di partecipazione e, ovviamente, amplia il numero anche le opere realizzabili. Infine, Palermo ha rispettato le tempistiche di legge.
Anche per Partinico il 2023 è stato una prima volta, e questa prima volta è stata accompagnata sin dalle sue prime fasi da “Spendiamoli Insieme”. Con ottimi risultati, a partire dai numeri di tutte le fasi del processo. E infatti nella cittadina di circa 30 mila abitanti sono state addirittura 17 le proposte ammesse a votazione e ben 1029 i voti su, praticamente quanti se ne sono contati a Catania che però ha una popolazione di quasi dieci volte superiore. E, ciliegina sulla torta, le tre proposte vincitrici e finanziate vengono da altrettanti istituti scolastici.
Il “successo” della prima volta di Partinico non è frutto del caso. La prima tappa è stata l’approvazione del Regolamento a marzo 2023, poi la seconda tappa fondamentale sono stati i diversi incontri pubblici realizzati durante il periodo in cui i cittadini potevano presentare proposte. Gli incontri sono stati curati da “Spendiamoli Insieme” in collaborazione con il circolo Arci “Partinico Solidale”, partner locale del progetto, e il Comune di Partinico e hanno avuto l’obiettivo di informare la cittadinanza della possibilità di partecipazione. Da qui le tante proposte e, a seguire, i tanti votanti.
Iria Cogliani
Quattro canti, Palermo foto di Carlo Columba, CC BY-NC-SA 2.0 via Flickr.
I dati contenuti nel pezzo sono aggiornati al 5 gennaio 2024