Basta un calendario per registrare le diverse velocità nelle tre “capitali” siciliane. Già le sole tempistiche dei processi di democrazia partecipata del 2023, infatti, segnano – nel bene e nel male – un bel po’ di differenze.
Le tempistiche
A Palermo, dove il processo è stato realizzato per la prima volta nella storia, ci sono stati 5 giorni di votazione, dal 16 al 21 novembre. L’esito definitivo è arrivato il 28 novembre, una settimana dopo (settimana nella quale erano stati già resi noti i voti conquistati da ciascuno dei diversi progetti attraverso un report automatico, del 21 novembre).
A Catania in tutto si sono avuti 27 giorni per le votazioni, concluse il 29 ottobre a mezzanotte. L’esito è datato due giorni dopo, il 31 ottobre.
A Messina (di cui si dice di più in questo articolo) ci sono stati 10 giorni per le votazioni, terminate il 31 ottobre. L’esito è arrivato il 27 novembre, quasi un mese dopo.
I numeri
A questo, ovviamente, tocca aggiungere un bel po’ di dettagli, perché le situazioni siano illustrate meglio. I tre Comuni, pur non assimilabili sotto diversi aspetti, si trovano a dover fare i conti con problemi simili nel caso della democrazia partecipata.
La grande dimensione, per esempio, rende difficile raggiungere tutti gli aventi diritto al voto e, ancor prima, tutti gli interessati a presentare una proposta su cui poi fare esprimere le preferenze. E infatti nessuna delle tre brilla per partecipazione. Tuttavia qualche distinguo è necessario. Palermo, infatti, può fare tesoro di 11938 votanti. Molti, ma molti di meno, sono quelli di Catania, 1371, e ancora meno quelli di Messina, 875.
La grande dimensione, poi, apre le porte alla presentazione di numerose proposte, non altrettanto probabili in centri di piccole dimensioni. E però Messina ancora una volta si distingue in negativo. A Palermo 87 proposte presentate, 85 ammesse, 4 vincitrici (come previsto, perché per ciascuna proposta si poteva presentare un budget pari ad un quarto della somma a disposizione). A Catania 30 proposte presentate, 19 ammesse, 1 vincitrice. A Messina 21 proposte presentate, 3 ammesse, 1 vincitrice.
I vincitori
Intanto però i vincitori ci sono e val la pena di citarli. A Palermo vincono in quattro, come detto, ciascuno per un finanziamento di 75.555,66 pari al 25% del totale delle risorse disponibile, come previsto. Si tratta di “Un calcio all’esclusione: dentro tutti” presentato dall’Istituto Salesiano Don Bosco (1279 voti), Falsomiele ecolab projet “La Piazza”, proposto da PaZyr OdV (978), “Accademia per ragazzi speciali” presentato da Raia Scarpati (743) e “Villarosa – Il Fluire dell’arte” proposto dal Comitato Piazzale Ungheria (690).
A Catania vince il progetto di rifacimento dell’asfalto e dei canali di scolo di via Alicudi con 425 voti. Le somme a disposizione sono pari a 200 mila euro.
A Messina vince il progetto di riqualificazione della Piazza Stella Maris di Minissale con 486 voti. A disposizione ci sono circa 110 mila euro.