«Una biblioteca è uno dei più bei paesaggi del mondo» scrive il Comune di Torregrotta, citando Jacques Sternberg, nel post in cui annuncia la riapertura della Biblioteca comunale e la sua intitolazione alla maestra Melina Condipodero. Il giorno 9 novembre la struttura viene inaugurata. Ed è già una bella notizia per un mondo in cui i libri hanno sempre meno diritto di cittadinanza. Ma la storia che sta dietro – e anche dentro – la Biblioteca è ancora più bella. Perché è la storia di un processo di democrazia partecipata che ha funzionato. E come tutte le belle storie comincia molto tempo prima. Esattamente due anni prima.
È infatti il novembre del 2021 quando il cittadino Antonio Insana si trova a richiedere due titoli in prestito e gli viene risposto che “la biblioteca non è fruibile”. Non avrebbero potuto dargli i testi nemmeno su prenotazione. Scorrendo l’elenco on-line dei testi disponibili, Insana si rende conto anche del fatto che il patrimonio librario, tranne poche eccezioni, è fermo a un paio di decenni prima. Da qui l’idea di proporne l’aggiornamento per permettere alla biblioteca di ripartire. «Ma bisognava farlo con l’aiuto di tutti, per coinvolgere attivamente quanta più gente possibile e far sì che si risvegliasse interesse nei confronti di questo servizio che sembrava in “letargo”».
L’occasione viene dall’avviso per la democrazia partecipata del 2022. Il Comune ha a disposizione 7500 euro di fondi. Insana e altri tre concittadini, Giuseppe Pandolfo, Giusy Basile e Pierpaolo Scibilia – che insieme avevano vissuto l’avventura politica della presentazione della lista “Rialziamo Torregrotta” alle Comunali, perdendo – hanno l’idea di “7500 motivi in più per leggere“. Il progetto propone l’acquisto di 7500 euro di nuovi libri per la biblioteca comunale e che tutti questi libri debbano essere suggeriti dai torresi. E viene ammesso al finanziamento di democrazia partecipata.
Nel frattempo i promotori si danno da fare. «Abbiamo coinvolto singoli cittadini di tutte le età (anche fuori sede) appassionati di lettura, associazioni cittadine (culturali e non), la banda, una scuola di teatro, l’Istituto Comprensivo di Torregrotta (cui abbiamo riservato la fetta più ampia del progetto: ben 1500 euro di titoli da suggerire), la LUTE locale, l’ex direttore del Conservatorio Corelli (prof. Averna, nostro concittadino), le Parrocchie, gli scrittori locali, la scuola calcio del Torregrotta e le altre tre liste che avevano partecipato alle elezioni (proprio per cercare di includere tutti). Ne è venuto fuori un elenco di oltre 500 titoli che ha permesso a ciascuno dei partecipanti di sentirsi, seppur in piccola parte, protagonista dell’aggiornamento del patrimonio librario della biblioteca e quindi della sua successiva riapertura».
Un elenco che è il cuore del progetto e che viene consegnato all’Amministrazione in un evento ad hoc, il 16 giugno 2022. A fine anno, gli uffici comunali, in uno con l’Amministrazione, decidono di rivedere un po’ la ripartizione della cifra destinando 1500 euro a librerie e scaffali e 6000 euro a nuovi libri. «Ma ovviamente i titoli suggeriti in surplus, rispetto al budget, rimangono a disposizione per eventuali acquisizioni future».
E poi ecco la classica conclusione che è anche un inizio. Il 9 novembre 2023 la biblioteca viene riaperta e intitolata «alla compianta Maestra Carmela Condipodero (a lungo insegnante a Torregrotta)». Il tempo trascorso dalla presentazione del progetto all’apertura della biblioteca è servito sia per le determine di acquisto dei libri e le acquisizioni ma anche per i lavori per la riattivazione della struttura. «L’attesa è stata lunga, ma non vana, per fortuna», chiosa Antonio.
L’inaugurazione è un’occasione di gioia condivisa. «È stato un bel momento di comunità che ha permesso a tutti i presenti (e che permetterà ai torresi che vorranno) di riappropriarsi di un servizio comunale che per troppi anni non era stato fruibile. E di questo non possiamo che renderne atto in primis ai competenti uffici comunali, nonché all’assessora Mimma Gringeri e, perché no, anche al primo cittadino». Tante le emozioni in circolo, quella sera. A partire da quelle suscitate dal «vedere tanti cittadini (adulti e non), subito dopo la fine della cerimonia di riapertura, dirigersi incuriositi verso gli scaffali a cercare il libro o i libri che avevano suggerito». Un’immagine in particolare racconta tutto. «Una ragazza di 16 anni è andata a scegliere un libro sugli scaffali (non era un testo della sezione ragazzi, ma un celebre saggio), si è accomodata al tavolo e ha iniziato a leggere. A sua totale insaputa aveva scelto un libro che ci era stato consigliato proprio da un suo coetaneo che adesso studia fuori Torregrotta. Una sorta di “staffetta”, di “passaggio del testimone” che dimostra quanto la Partecipazione con la “P” maiuscola, in una società che vuole costruire Cultura con la “C” maiuscola, sia essenziale».
«La soddisfazione più grande – dicono i quattro firmatari del progetto – rimane aver sconfitto, per una volta, la grande sfiducia che tantissimi (anche tra i suggeritori dei libri) avevano circa l’effettiva realizzazione del progetto. Per una volta l’Istituzione, nonostante la lunga attesa, aveva fatto quello che loro le avevano suggerito di fare. Può apparire banale, forse, ma in una terra come la Sicilia, non è poco. Aver permesso a tanti di sentirsi parte attiva della rinascita della biblioteca consentirà alla biblioteca stessa di avere più chance future di sopravvivere».
«Questa piccola vicenda – concludono – dimostra che la partecipazione (quella vera, non quella legata a meri fini di consenso elettorale) può essere uno degli strumenti più efficaci per tentare di colmare il grande distacco che la popolazione avverte rispetto all’Amministrazione Pubblica».