Venerdì 28 luglio, alle ore 18:30, in piazza Umberto a Paternò è in programma la prima assemblea pubblica dedicata al processo di democrazia partecipata 2023.
Paternò, come ogni altro Comune siciliano, ha a disposizione ogni anno delle somme che, secondo la legge regionale 5/2014 (e successive modifiche), devono obbligatoriamente essere spese coinvolgendo la cittadinanza nella scelta dei progetti da realizzare. In città le risorse annuali di democrazia partecipata viaggiano attorno ai 20 mila euro. Queste risorse dal 2016 ad oggi sono sempre andate perse dato che la legge prevede pure l’obbligo di restituzione alla Regione delle somme non spese. Mancava il Regolamento Comunale e il processo previsto dalla normativa non veniva realizzato.
A maggio 2023 il Consiglio Comunale ha approvato il “Regolamento sul Bilancio Partecipato” e il 28 giugno è stato pubblicato l’avviso con cui il Comune invita la cittadinanza, dai 16 anni in su, a presentare proposte su come utilizzare i 20.000 euro disponibili. La scadenza fissata per la presentazione delle proposte è fissata al 30 settembre 2023. L’avviso specifica che ogni progetto non potrà prevedere un costo superiore al 30% del budget totale e indica nella figura dell’ingegnere Elena Maria Teghini il responsabile del procedimento, invitando le persone a rivolgersi alla sua mail, anche questa indicata nell’avviso, per richiedere eventuali chiarimenti.
Questi documenti sono disponibili sul sito internet del Comune, all’indirizzo https://www.comune.paterno.ct.it/it/page/86861
Paternò è uno dei territori-pilota nei quali il progetto di monitoraggio civico “Spendiamoli Insieme” si impegna per promuovere concretamente una buona applicazione della legge regionale sulla democrazia partecipata.
A Paternò il team di “Spendiamoli Insieme” opera in collaborazione con il partner Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto. L’assemblea pubblica di venerdì 28 luglio è organizzata da “Spendiamoli Insieme”, in collaborazione con il Presidio e con il Comune. Sarà l’occasione per informare e sensibilizzare la cittadinanza sulle modalità di partecipazione, rispondere alle domande e ai dubbi delle persone che parteciperanno e per avviare un confronto e un ragionamento comune su opere e servizi che possano rispondere ai desideri e ai bisogni della comunità.