È un 2023 da ricordare quello di Paternò. La grossa cittadina del Catanese, circa 46 mila residenti, ha risorse annuali di democrazia partecipata che viaggiano attorno ai 20 mila euro. Risorse che da sempre sono andate perse. Mancava il regolamento e il processo previsto dalla normativa non veniva realizzato. Risultato: nulla di fatto. Zero progetti, zero votazioni, zero realizzazioni, zero informazioni e soldi restituiti alla Regione, come previsto dalla legge.
Da quest’anno Paternò è uno dei territori-pilota nei quali il progetto di monitoraggio civico “Spendiamoli Insieme” si impegna per promuovere concretamente una buona applicazione della legge regionale sulla democrazia partecipata. A Paternò il team di “Spendiamoli Insieme” opera in collaborazione con il partner Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto. E ha già avuto diverse interlocuzioni con il Comune.
E quest’anno si registra la svolta decisiva in tema di democrazia partecipata. Il Consiglio Comunale di Paternò approva il regolamento, con delibera consiliare del 23 giugno: 22 presenti, 22 votanti, 22 “sì”. Nel regolamento, tra gli elementi di spicco, ci sono il diritto di partecipazione anche dei minorenni (dai 16 anni in su), il diritto di partecipazione anche delle “persone giuridiche” del territorio, dalle scuole alle associazioni, dagli enti religiosi ai circoli, la prescrizione di tempistiche stringenti per rispettare le scadenze di legge ma anche per rendere efficaci e tempestivi i processi e le scelte che ne derivano.
Immediatamente dopo, il 28 giugno, viene pubblicato il primo avviso di democrazia partecipata del Comune di Paternò. E anche qui c’è un elemento particolarmente positivo da segnalare: la cittadinanza ha tempo fino alle ore 12,00 del 30 settembre per presentare le proprie proposte. Tre mesi pieni che rappresentano un tempo congruo per un efficace processo partecipativo, che permettono l’organizzazione di incontri pubblici di informazione e sensibilizzazione e che offrono una reale possibilità per tutti gli interessati di interrogarsi, confrontarsi, ragionare e ideare opere o servizi in risposta ai desideri e ai bisogni della comunità. E c’è anche una scheda-progetto che facilita la partecipazione (e che è quella messa a disposizione da “Spendiamoli Insieme”).
L’avviso specifica che ogni progetto non potrà prevedere un costo superiore al 30% del budget totale, quindi 20.000 e indica nella figura dell’ingegnere Elena Maria Teghini il responsabile del procedimento, invitando le persone a rivolgersi alla sua mail, anche questa indicata nell’avviso, per richiedere eventuali chiarimenti.
Ciliegina sulla torta: la sezione “Democrazia partecipata” campeggia in home page del sito istituzionale del Comune, a ulteriore riprova della volontà di comunicazione e di coinvolgimento del Comune.
Sarà interessante vedere se e quanto e come la cittadinanza di Paternò saprà cogliere l’occasione: quante proposte arriveranno, quante saranno ammissibili, quanti saranno poi i votanti che esprimeranno le proprie preferenze, quali saranno i progetti voluti dalla cittadinanza ad essere realizzati. “Spendiamoli Insieme”, insieme al Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, accompagnerà con attività di comunicazione e animazione territoriale questa storica “prima volta” di Paternò.