A oltre sette anni dalla legge che ha dato il via alla democrazia partecipata siciliana, ci sono Comuni che, magari dopo aver entusiasticamente attivato le procedure all’indomani della normativa, sono rimasti fermi anno dopo anno e si sono attivati soltanto nel 2022.
È successo per esempio a Bolognetta (4061 abitanti, Area Metropolitana di Palermo) che quest’anno non solo ha adottato il regolamento per la democrazia partecipata ma ha anche dato il via per la prima volta al processo, con un avviso pubblicato il 22 agosto.
Nel Messinese invece s’è messo in moto Capo d’Orlando (13133 abitanti). Nonostante un regolamento datato 2018, la cittadina per anni ha perso i fondi. Ma l’8 settembre 2022 il Comune ha pubblicato l’avviso che ha fatto partire l’iter. Sempre nel Messinese altrettanto è accaduto a Reitano (743 abitanti) e a Scaletta Zanclea (2103 abitanti), entrambe dotate di regolamento ed entrambe “inattive” fino a quest’anno quando l’una e l’altra hanno pubblicato per la prima volta l’avviso.
Nel Siracusano un Comune che si è “svegliato” è quello di Carlentini (16870 abitanti) che ancora non ha adottato il regolamento ma dopo anni in cui ha restituito i fondi alla Regione, nel 2022 ha realizzato tutto l’iter: avviso del 27 giugno, raccolta delle proposte dei cittadini entro il 12 luglio, presentazione pubblica e votazione delle proposte il 10 agosto, esito l’11 agosto (con il progetto della Pro Loco “Valorizzazione e promozione delle attività culturali e di accoglienza turistica del territorio” che si aggiudica il finanziamento di 11.677,65 €). Sempre nel Libero Consorzio di Siracusa ha battuto più di un colpo il Comune di Pachino (21758 abitanti) che ha adottato il regolamento nel dicembre del 2021 e, con delibera di Giunta del 26 settembre 2022, ha stabilito le aree tematiche su cui avviare il processo di democrazia partecipata di quest’anno, il primo stando alle risultanze delle ricerche di “Spendiamoli Insieme”, visto che dal 2016 a oggi l’ente sembrerebbe aver restituito ogni anno i propri fondi (l’ammontare delle risorse viene indicato dalla stampa in circa 13.000,00 euro).
E ancora: nell’Agrigentino c’è Montallegro (2454 abitanti, regolamento del 2017) che non solo attiva per la prima volta il processo nel 2022 ma riesce a completarlo velocemente, dall’avviso all’esito passando per le proposte dei cittadini e le votazioni successive (i 13.076,74 € vanno a finanziare interamente il progetto di Scritta artistica Bovo Marina presentata dalla Pro Loco e parzialmente il progetto di una Ringhiera in ferro per il Calvario proposto dalla Parrocchia San Leonardo).
Sempre nell’Agrigentino, c’è il caso di Castrofilippo (2734 abitanti) dove la novità del 2022 è l’adozione del regolamento. La cittadina non era stata ferma neanche negli anni precedenti, solo che – come racconta l’esito del processo 2021 – era il Comune a fare le proposte e la popolazione poteva solo scegliere quella preferita. Con la “carta” approvata quest’anno, a fare le proposte devono essere i cittadini (come d’altronde previsto dalla legge) e il cambio di marcia è già provato. Nell’avviso del 2022 l’ente locale chiede appunto ai residenti di presentare idee progettuali fornendo anche lo schema da compilare. Con un budget di 9.368,42 € e Il tetto massimo per singolo progetto presentato di € 4.684,21, si sa già che saranno due gli interventi da realizzare.
Una svolta che riecheggia quella di Catania (297499 abitanti) dove, pur in assenza di regolamento, per la prima volta quest’anno i cittadini sono chiamati a proporre progetti e non solo a scegliere tra le proposte presentate dal Comune. Al polo opposto c’è invece Mirabella Imbaccari (4378 abitanti, Area Metropolitana di Catania) che adotta il regolamento quest’anno ma sembra lasciare la proposta in mano al Comune (per quanto si tratti di interventi indicati in modo generico, dallo sviluppo del centro storico al benessere e tutela degli animali). E mentre il regolamento dice che la popolazione può far pervenire il proprio contributo sotto forma di «osservazioni e proposte,» con l’avviso si invitano i cittadini alla scelta «tra i sotto elencati progetti». In attesa dell’esito, non si hanno notizie più complete.
A Leonforte (12818 abitanti, Libero Consorzio di Enna) va anche peggio. Vero è che nel 2022 viene adottato il regolamento, ma è vero anche che non si sono trovate altre informazioni, né l’avviso né l’esito, e il processo sembra ancora a zero. Zero d’altronde sono le notizie rintracciate per gli anni precedenti (fatta salva la spesa effettuata nel 2016, ogni anno la cittadina restituisce i propri fondi alla Regione).
Come a dire che il regolamento – per quanto obbligatorio – è indispensabile ma non è tutto. Lo dimostrano anche i casi di Lentini (22332 abitanti) nel Siracusano, Erice (26607 abitanti) e Valderice (11732 abitanti) nel Trapanese, Limina (737 abitanti) nel Messinese, Altofonte (9884 abitanti) nel Palermitano. In passato questi Comuni hanno talvolta attivato i processi e speso i fondi anche in assenza di regolamento, adottato appunto solo quest’anno.
Iria Cogliani
Montallegro, foto di Toni Pecoraro, via Wikimedia Commons,