Una rete per migliorare la democrazia partecipata: il caso Capo d’Orlando

Una rete per migliorare la democrazia partecipata: il caso Capo d’Orlando

“Giovane” pensionato, come si definisce lui stesso sorridendo, Nino Letizia capisce e conosce la pubblica amministrazione, non fosse altro che perché è stato fino a poco tempo fa un funzionario della Città Metropolitana di Messina. Capisce e conosce – anche – le difficoltà tipiche degli enti locali nel far quadrare leggi, regolamenti, fondi, aspettative della cittadinanza, bisogni del territorio. Una comprensione che lo ha guidato sulla via della consapevolezza di quanto sia importante («e bella») la democrazia partecipata.
Non per caso è lui, insieme ai suoi compagni di avventura del Coordinamento di associazioni “Teatro allo Scalo” di Capo d’Orlando ad avere attivato una vera e propria advocacy nel suo Comune perché la democrazia partecipata fosse realizzata e bene.

Non tutto è andato perfettamente a posto e il cammino ancora prosegue – si vedrà in che senso – ma questa storia va raccontata dall’inizio. E l’inizio è un incontro online promosso dal CESV Messina (Centro Servizi per il Volontariato), dedicato proprio alla democrazia partecipata. Un’azione di informazione e promozione meritoria, quella del CESV, che ha visto Letizia “innamorarsi” dell’opportunità – offerta dalla normativa siciliana – che un po’ di soldi dei bilanci comunali vengano utilizzati con forme di partecipazione.
Anzi – dice lui – per andare proprio al principio bisogna tornare ancora più indietro, quando, attorno al 2017, il CESV «ci ha insegnato a operare insieme, come associazioni, per migliorare il nostro territorio e fare il bene della nostra comunità». Il Coordinamento nasce infatti da questo. Attorno all’idea della riqualificazione, finalizzazione e restituzione alla collettività dello spazio diventato appunto “Teatro allo Scalo”, un bel po’ di enti (26 iscritti all’uno o l’altro dei Registri, altri 6 più “fluidi” ma sempre molto operativi) si sono messi insieme, «non con la mentalità del condominio», ma «in modo molto concreto e costruttivo».

Il Coordinamento già c’è quando Letizia “incontra” la democrazia partecipata. E la prima cosa che fa lui è visitare il sito www.spendiamolinsieme.it per verificare come si comporta Capo d’Orlando. Scopre che fino a quel momento il Comune era stato inadempiente. I soldi dedicati “tornavano” alla Regione, anno dopo anno. Il regolamento di democrazia partecipata era vecchio (2018) e non venivano svolti i processi annuali.
Preso atto della situazione, la questione diventa tema della chat del Coordinamento di associazioni. Perché «per tutti noi è una questione di principio, non di soldi». I soldi, in effetti, non erano, né sono, tanti. Ma il principio resta. Era il 2021 e neanche a farlo apposta era anche l’anno delle elezioni amministrative.

Una volta insediata la nuova Giunta di Capo d’Orlando, quella attuale, il Coordinamento si presenta all’assessore competente per sollecitare l’applicazione della normativa sulla democrazia partecipata. Quel che succede è che già dall’anno successivo, il 2022, il Comune pubblica gli avvisi che danno avvio al processo.
Tutto è bene quel che finisce bene? Non tanto. Il Comune sta ancora facendo “prove generali”. Per dirne una – ed è la cosa più importante – laddove il regolamento prevede la presentazione di proposte da parte dei cittadini, gli avvisi (sia quello del 2022 sia quello del 2023) chiamano i cittadini a esprimere una preferenza su un’area tematica, lasciando al Comune la definizione del progetto vero e proprio.
Il che fa pendant con il fatto che nel regolamento non è prevista, come invece vuole la legge, la votazione (espressione di preferenze) da parte dei cittadini sui progetti da realizzare. Le proposte dei cittadini vengono cioè valutate da una commissione mista e ai cittadini viene consentito soltanto di scegliere l’ambito entro il quale il Comune realizzerà qualcosa con i fondi di democrazia partecipata.

Il Coordinamento delle associazioni, però, apprezza l’apertura dell’Amministrazione che ha fatto partire i processi,. E per questo assieme alla preferenza dell’area tematica consegna anche, sia nel 2022 sia nel 2023, dei progetti veri e propri grazie ai quali sono stati utilizzati i fondi per attrezzare il nuovo centro culturale Teatro allo Scalo. Un modo per sollecitare il Comune a fare un ulteriore passo in avanti nella qualità dei processi partecipativi, e nel rispetto della normativa.
In poche parole, per un verso, si tratta di far sì che l’amministrazione «pubblichi avvisi aderenti alla normativa e al regolamento, dunque che chiamino i cittadini a presentare vere e proprie proposte e progetti». Per altro verso, si tratta – e qui la questione tocca al Consiglio Comunale – di «modificare il regolamento adeguandolo a tutte le novità normative che sono intervenute negli anni, garantendo, attraverso un meccanismo di espressione delle preferenze, che siano i cittadini e non una commissione a scegliere la proposta o le proposte da finanziare».

La storia quindi prosegue. Ed è una storia con tanti protagonisti. C’è l’Amministrazione che accoglie le legittime istanze delle associazioni e, dopo anni di inadempienza, si mette al lavoro per realizzare la democrazia partecipata. C’è il Coordinamento di associazioni che si mette in gioco e, soprattutto, in dialogo con l’ente locale. C’è il CESV che supporta la costituzione della rete ma anche fornisce occasioni di approfondimento e conoscenza sulla democrazia partecipata. E c’è – naturalmente – il progetto di monitoraggio civico “Spendiamoli Insieme” che consente a tutti gli interessati, come è Nino Letizia, di avere informazioni tempestive e chiare su quanto accade in ciascuno dei 391 Comuni siciliani.
«Io non sapevo niente di democrazia partecipata – conclude Letizia – prima dell’incontro promosso dal CESV e prima di visitare il sito di Spendiamoli Insieme. Ed è invece assolutamente fondamentale, direi irrinunciabile, che i cittadini di tutta la regione siano informati di quello che è, in tutti i sensi, un loro diritto».

 

Iria Cogliani

 

Capo d’Orlando, foto di Goldmund100 (Luca Volpi) – via Wikipedia